ALTRO CHE KYOTO, QUI CI VUOLE UN CARICO DI ENERGIA
L’Italia ha bisogno di diversificare le sue fonti di approvvigionamento e di fare una politica ambientale che favorisca lo sviluppo. Vediamo come
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Ne discutono
Roberto Menia, sottosegretario Ministero Ambiente
Pier Angelo Masselli, presidente Kerself
Vito Gamberale, amministratore delegato F2i
Pietro Colucci, presidente e amministratore delegato Kinexia, presidente Assoambiente
Aldo Forbice, conduttore Zapping Rai-Radio1, autore de “Puliamo il futuro. Viaggio attraverso i comportamenti ambientali degli italiani” (Guerini)
Conduce:
Sergio Luciano, “Cortina InConTra”
Aldo Forbice, da sempre attento alle tematiche ambientali senza mai scadere nel “verdismo”, sostiene che c’è una crescente attenzione e sensibilità degli italiani nei confronti della tutela dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile, ma che fatica a si tradursi in scelte, individuali e collettive, concrete e coerenti. Forse perché la storia dell’ecologismo nostrano non è fulgida? Perché di solito chi chiede l’obbligo della raccolta differenziata poi boicotta la costruzione dei termovalorizzatori? O perché lo stesso “protocollo di Kyoto” è vittima di un certo ideologismo quando finisce per contrapporre ambiente a sviluppo, quasi che per tutelare il primo si debba escludere il secondo? E perché quando si parla di energie rinnovabili si usa l’allocuzione “alternative”, come se tutto il resto, dal petrolio al carbone passando per il nucleare debba essere cancellato? A “Cortina InConTra”, con il consueto anticonformismo, si discute di questo e anche di come l’Italia possa rafforzare la produzione di energia, che ora è poco equilibrata nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento e troppo dipendente dall’estero. Per un pomeriggio “energetico”.