SCUSI, PER LEI IL TEMPO È TIRANNO O GALANTUOMO
Dal lavoro al divertimento, complice la tecnologia, l’uomo contemporaneo insegue freneticamente la velocità e sogna la lentezza. Ma è vero che, nell’era digitale, c’è spazio per tutto e tutti fuorché per la riflessione?
- Audi Palace
Ne parlano
Marco Niada, autore de “Il tempo breve. Nell’era della frenesia: la fine della memoria e la morte dell’attenzione” (Garzanti)
Roberto Vacca, futurologo
Bruno Gambarotta, direttore programmi Rai
Francesco Caio, vicepresidente Nomura International
Conduce: Giuliano Giubilei, vicedirettore Tg3
Seneca diceva che una parte del nostro tempo “scivola via senza che ce ne accorgiamo”. Oggi più che mai la frenesia del mondo globalizzato e digitale conferma le parole del filosofo romano, ed è una sensazione diffusa. Perché se è vero che da sempre il progresso tecnologico ed economico è scandito dall’accelerazione, e che il trasporto sempre più veloce di uomini e mercanzie e gli scambi finanziari sono altrettanti marchi della modernità, è anche vero che l’uomo ha fame di tempo, anzi il tempo è sempre più considerato il vero lusso. La nostra vita quotidiana, s’infittisce fino a scoppiare di impegni che si sovrappongono e si accavallano. E grazie a computer, telefonini e banda larga siamo sempre tutti on line e raggiungibili. Un fenomeno che prima ha toccato i vip e poi ha coinvolto tutti quanti. Ma qual è l'impatto di questo mutamento sugli uomini e le donne del nuovo millennio? Sta cambiando la nostra capacità di prestare attenzione, la nostra immaginazione, la nostra memoria, la nostra identità? Venite all’Audi Palace per questa piacevole chiacchierata mattutina, rilassatevi e lo scoprirete.