EVENTI - Eugenio Occorsio NON SOLO MODA Export di grandi opere, di infrastrutture energetiche e dei trasporti, di impianti tecnologici: c’è un made in Italy meno glamour ma più importante, di cui si parla poco, e che può tirare la ripresa - Audi Palace Ne parlano Roberto Castelli, viceministro Infrastrutture e Trasporti Mario Valducci, presidente Commissione Trasporti Camera Paolo Astaldi, presidente Astaldi Giovanni Castellaneta, ambasciatore, presidente Sace Alberto Meomartini, presidente Assolombarda Roberto Nicastro, deputy ceo Unicredit Group Conduce: Eugenio Occorsio, giornalista La Repubblica Abbigliamento, arredamento, agroalimentare, apparecchiature industriali. Sono le famose “quattro A” dell’export italiano. Importanti, celebrate. Ma non esauriscono certo le capacità del made in Italy. Il nostro capitalismo, infatti, ha in alcune grandi aziende delle costruzioni, delle infrastrutture energetiche e dei trasporti, degli impianti di alta tecnologia gli strumenti per competere sui mercati esteri con le grandi multinazionali. Come spesso, accade, però, è necessario fare sistema, evitare che queste troppo poche grandi imprese siano lasciate sole laddove invece a giocarsi le commesse sono i sistemi-paese. Con uomini di governo e operatori di lignaggio affrontiamo un tema che è solo apparentemente per addetti ai lavori. Non mancate.
ADDIO, ADIEU, AUF WIEDERSEHEN (VECCHIA) EUROPA La crisi economica è iniziata negli Usa ma la Ue, come dimostra la Grecia, rischia di esserne la vittima sacrificale. A meno che non facciamo gli Stati Uniti d’Europa - Audi Palace Ne discutono Enrico Letta, vicesegretario Pd, coautore de “L’Europa è finita?” (Add Editore) Lucio Caracciolo, direttore Limes, coautore de “L’Europa è finita?” (Add Editore) Ferdinando Nelli Feroci, ambasciatore presso l’Unione Europea Conduce: Eugenio Occorsio, giornalista La Repubblica
Gli accordi di Maastricht hanno compiuto 18 anni ma non sono diventati maggiorenni, né tantomeno hanno fatto diventare matura l’Unione Europea. Perché, al di là delle ottime intenzioni che hanno animato il progetto unitario, l’integrazione si è fermata alla creazione della moneta unica. Nulla, invece, è stato fatto sul piano politico-istituzionale. Per questo è fondamentale procedere alla creazione di un soggetto unitario, gli Stati Uniti d’Europa, per potersi confrontare ad armi pari con Stati Uniti e Cina. Poi, necessariamente, bisogna rivedere un sistema capitalistico che, nel nostro continente, sta mostrando i segni del tempo. Il tutto mentre si cerca faticosamente di arginare la speculazione che ha rischiato di far capitolare i paesi più in deficit e indebitati di Eurolandia. Tanti argomenti, economici e politici, di strettissima attualità, da discutere con chi ha scelto di occuparsi di Europa. Con un panel che saprà soddisfare anche i palati più fini.
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