DOVE VA L’ECONOMIA ITALIANA?
Dopo la recessione più pesante, ora la ripresa è debole e incerta. Pochi consumi, meglio l’export, così così il turismo. Il capitalismo italiano ha molte doti, ma…
- Audi Palace
Ne discutono
Guido Corbetta, prorettore Università Bocconi
Stefano Caselli, direttore divisione banche Sda Bocconi
Ivan Lo Bello, presidente Confindustria Sicilia
Riccardo Bruno, senior partner Clessidra
Massimo D’Aiuto, amministratore delegato Simest
Conduce:
Sergio Luciano, “Cortina InConTra”
L’Italia è attrezzata per navigare nel mare incerto di una ripresa che per ora sta premiando soprattutto le economie dei paesi asiatici emergenti (Cina, India e Malesia) e del Mercosur, solo parzialmente degli Stati Uniti e del Giappone e troppo poco quelle europee? No, non abbastanza, e nel futuro sarà sempre più complicato in mancanza di una serie di scelte strategiche che devono essere prese in vari ambiti: mercato del lavoro, energia, ricerca scientifica, solo per citarne alcuni. E poi c’è il tema dei settori dove puntare: turismo, food & wine, high tech, macchine utensili, moda. In ognuno di questi comparti l’Italia può vantare punte di eccellenza riconosciute in tutto il mondo. Ma quel tipo di export basta di fronte ai grandi paesi che decidono dove indirizzare le risorse, le intelligenze migliori e le politiche di sostegno pubblico per far crescere l’economia? Forse no, visto che le aziende italiane soffrono ancora di nanismo rispetto ai loro concorrenti diretti, come la Germania, sono troppo sottocapitalizzate e poco managerializzate. Quindi sono sempre più necessarie quelle decisioni che spingano le aziende ristrutturarsi a crescere e diventare più competitive. Un dibattito molto interessante, dove ascolteremo manager, imprenditori ed esperti di valore che rappresentano l’eccellenza della Bocconi. E state certi che su una cosa saranno tutti d’accordo: la necessità di una politica che sia finalmente in grado di fare scelte importanti come le riforme strutturali.