A qualcuno piace caldo
Storia del jazz versione made in Italy, dall’originario dixieland di New Orleans allo swing delle big bands, dal bebop allo stile cool e free. Raccontata e suonata
giovedì 19 agosto 2010, ore 21:30 - Audi Palace
Parole e musica con
Adriano Mazzoletti, autore de “Il jazz in Italia. Dallo swing agli anni Sessanta” (EDT)
Rosario Giuliani, sassofonista
Franco Cerri, chitarrista
Enrico Intra, pianista
Presenta: Toni Concina, musicista, sindaco Orvieto
Da genere d’importazione a musica in grado di adattarsi alla nostra tradizione melodica: questo è il jazz in Italia secondo il suo più profondo conoscitore, Adriano Mazzoletti. Dal suo libro scopriamo che il jazz sbarca definitivamente in Italia nel 1943, insieme con le truppe americane di liberazione, e con i solisti nei piccoli club fino alle grandi orchestre, attraverso la radio e il disco, artisti come Piero Piccioni, Armando Trovajoli, Oscar Valdambrini, Franco Cerri e molti altri, si afferma come la musica del boom economico. Soprattutto grazie all’abilità di quei musicisti, che hanno saputo declinare il linguaggio del jazz rispetto alla canzone e alla musica “ufficiale” unendo il gusto per la melodia allo swing americano. Quella che Mazzoletti ci offre è una vera e propria geografia del jazz italico, ma non solo a parole: con le performance di Cerri, Giuliani e Intra, a parlare sarà soprattutto la musica. Non mancate, il ritmo è assicurato.