CORTINA RACCONTA -
Alberto Sordi, italiano Doc
Alberto Sordi, italiano Doc
Evento del:
08/08/2010 21:30
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Audi Palace
Data articolo:
08/08/2010
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Un vigile municipale, un ghisa milanese insomma, si allena ad una dizione che più lombarda non si può, appena lasciato solo in una mesta nostalgia, sbotta: «ammazza che magùn». Il grande Albertone non smette di stupire: il professor Tersilli (bisturi!) è un medico la cui attualità è disarmante, il prete de «la Chiesa ha ragione, pure quando ci ha torto, soprattutto» è brutale e concreto, il marchese dell’«io so io e voi nun siete un cazzo» è saccente e presuntuoso (ce lo vedete nei panni di un sottosegretario di quint’ordine?). Alberto Sordi è patrimonio dell’umanità, eroe nazionale come nessuno, ci vorrebbe un’eternità per raccontare il genio e l’istrione. Ci si accontenta di una serata a Cortina, sul palco più caldo delle Dolomiti.
Ci fosse un linguista in sala lo definirebbe il maggior inventore di idioletti, non dialetti (attenzione) ma la lingua tipica di una sola persona. Imperdibili le sue gag: secondo gli ospiti, l’abilità di Albertone si manifestava soprattutto nello stravolgere i canovacci. L’improvvisazione era il suo forte. Giancarlo Governi è giornalista Rai, ha scritto “Alberto Sordi, l’Italiano” (Armando Curcio editore). Più che un libro un memorial. Ripercorre le tappe della carriera del nostro, le centinaia di film girati, i dietro le quinte più divertenti. Preziosa anche la testimonianza di Giuseppe Berardini, per anni direttore della fotografia di Cinecittà. Da tecnico, si ferma a chiacchierare col nostro cameraman svelando i segreti delle accattivanti riprese nei capolavori di Sergio Leone. Merito tutto suo. Alla domanda «un ricordo di Sordi?», risponde in fretta e senza pensarci due volte: «stare con lui dietro la camera, era ogni giorno uno spasso!».
Se fosse vivo, Albertone avrebbe appena compiuto 90 anni. In sessant’anni passati davanti e dietro alla macchina da presa lo abbiamo ritrovato marito, vedovo, scapolo e seduttore. Gli amici più cari di Cortina InConTra Michele Mirabella (autore e conduttore televisivo) e Marino Bartoletti (giornalista e autore televisivo) fanno a gara per stuzzicare l’ironia del pubblico ampezzano. Ci riescono alla grande, ciascuno di noi ha imparato a sorridere delle proprie papere di fronte ad una pellicola del grande Sordi.
Si svelano i segreti della sua generosità, informata ai dettami evangelici del “non sappia la destra cosa fa la sinistra”. Un artista maturo, completo. Di quelli di cui si dice che abbiano buttato via lo stampino. O come dice Bartoletti (autodefinitosi mostro Marino), prendendo in prestito il suo gergo calcistico: «di Alberto Sordi è stata ritirata la maglia, che forse era una numero dieci. Nessuno giocherà più nel suo ruolo. Mai più».
Evento correlato: Alberto Sordi, italiano DocNessuno come e meglio di lui ha raffigurato al cinema, ma anche nella vita, pregi e difetti, tic e mentalità del carattere italico. Ricordarne la straordinaria carriera significa ripercorrere la nostra storia del Novecento domenica 8 agosto 2010 21.30 - Audi Palace
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