CORTINA RACCONTA -
ESTETICA DELLA CITTÀ
ESTETICA DELLA CITTÀ
Evento del:
22/08/2010 21:30
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Audi Palace
Data articolo:
22/08/2010
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Si comincia col parlare dell’importanza del bello nella città che ospita i nostri travagli e si finisce con la proposta di demolire Tor Bella Monaca, il dibattito è succosissimo e non mancano i colpi di scena. Né gli annunci. L’idea del sindaco di Roma Alemanno rimbalza sui notiziari ed in breve è polemica su più fronti, la proposta di demolire e riedificare Tor Bella Monaca lascia senza fiato i residenti e mette di buon umore gli urbanisti.
Ma il destro Gianni ha un asso nella manica: «la pedonalizzazione completa del centro storico di Roma entro tre anni». «La zona del Tridente - prosegue il sindaco - sarà off-limits per le auto a combustione. Chiederemo di conseguenza a Letta, Berlusconi ed agli altri ministri e parlamentari di rinunciare alle auto blu. In centro ci si potrà spostare esclusivamente usando le auto elettriche, stiamo già realizzando i parcheggi di interscambio attorno. Inoltre ci si potrà servire delle vetture elettriche per lo scarico merci e la mobilità pubblica». Vuole attuare una urbanistica partecipata e non calata dall'alto. Quanto ai lunghi palazzi orizzontali del quartiere periferico di Tor Bella Monaca, ci piove dentro, dunque meglio correre ai ripari. «I grattacieli servono per realizzare servizi e non residenze. Lo schema edilizio verticale é fallito. Penso per Tor Bella Monaca a case come quelle della Garbatella. I motivi della nostra scelta sono anche funzionali: nelle case di Tor Bella Monica la qualità di vita dei cittadini è pessima perché spesso di tratta di prefabbricati spinti e tra una lastra e l'altra ci sono crepe ed infiltrazioni. Forse Asor Rosa questo aspetto non lo conosce».
Dagli all’archistar, il suo motto stasera. Ed un po’ il motto di tutti (compreso Fred il vignettista); un architetto di quelli prezzolati è l’unico che non andrebbe a vivere nei luoghi da lui realizzati. Marco Romano, urbanista, autore de “Ascesa e declino della città europea” (Raffaello Cortina) spiega l’esistenza del brutto, e porta come esempio l’idea rivoluzionaria di una città calabrese che - in netto contrasto con le regole urbanistiche che le venivano imposte - ha deciso di nascere brutta. Dove ciascuna cittadina ospita un palazzo municipale, quella città ne è carente. Dove tutti hanno una chiesa, quella città no. Stefano Zecchi concorda sull‘idea di brutto, da docente di Estetica vorrebbe però che i cittadini conoscessero la bellezza dell’anima per poterla riprodurre nelle città, prima dei progetti bisognerebbe ridisegnare il proprio cuore. A chi una volta lo definii “estetista”, chiedendogli un trattamento corpo rispose che era suo solito limitarsi a curare la bellezza dell’anima. L’architetto Paolo Portoghesi, ha un’esperienza tanto ampia da fare di lui il maggior esperto di righe e squadre. Propone di mantenere belle le nostre città, secondo la politica dell’ex sindaco di New York secondo cui era più facile tenere pulito che pulire.
I vecchi aforismi non si smentiscono: “se vedo una finestra rotta, è molto più facile che ne rompa delle altre piuttosto che ripararla”.
Evento correlato: ESTETICA DELLA CITTA'I piccoli e grandi centri italiani ed europei sono un patrimonio unico al mondo. Possiamo conservarne l’identità senza rinunciare alla modernità? Ed è solo una questione urbanistica o anche di modelli di vita? domenica 22 agosto 2010 21.30 - Audi Palace
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