​​Bardotti e muli sono figli di un’operazione ibrida, sono prodotti geneticamente modificati eppure nessuno se ne duole, al massimo si arrovella per ricostruirne l’incrocio. Le argomentazioni a favore degli OGM sono tante e varie, ad esempio, si pensi il fatto che li si impiega già in dosi massicce in campi diversi da quello alimentare. In medicina, per dire. Ciascuno si ritiene convinto della sperimentazione in questi campi.

Il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Giancarlo Galan, è di casa tra le vette del Cadore. Per quindici anni è stato Governatore del Veneto, ha poi dovuto passare la mano alle incalzanti truppe leghiste che hanno portato il verde Zaia in Regione, liberando per lui la poltrona romana. Oggi è un battitore libero della maggioranza di centrodestra, non rinuncia alle proprie idee: «la politica ha il dovere di evidenziare soluzioni diverse. Dc e PSI la pensavano in maniera diversa eppure governavano insieme, anche tra Lega e PDL, prima si discute e poi si fa sintesi». Stupisce il pubblico griffato domandandosi perché mai ci si lamenti delle borsette taroccate e non dei pomodori edulcorati e dei formaggi contraffatti. Un problema con molti zeri senza soluzione, forse anche per via della violenta frattura tra i leader delle diverse organizzazioni che promettono (almeno nel nome) di tutelare i prodotti nostrani.

Il presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni usa un linguaggio piano e puntuale, chiede che nell’agenda economica dell’esecutivo ci sia la possibilità di cassintegrare gli agricoltori, con delle cifre giudicate “degne” che entrino nel pacchetto di risorse da destinare al settore primario. Alza la voce solo per chiedersi retoricamente se ci fidiamo più di Mario Capanna o delle autorità istituzionali, più di Rita Levi Montalcini e Umberto Veronesi o dei no global. Evidentemente il consenso dovrebbe pendere dalla parte dei meno sovversivi. L’integrazione verticale nel comparto complicherà la filiera mettendo a dura prova la competitività. Vecchioni prosegue: «abbiamo bisogno di soldi. Il ministero dell’Agricoltura rischia di diventare un dicastero senza portafoglio. Le seconde e terze fasi oggi sono sempre più di competenza del ministero delle Attività Produttività, da mesi senza titolare (dopo il noto affaire Scajola). Non sappiamo a che santo votarci».

Di sua invenzione una definizione che ha fatto tanto discutere: nello sciogliere il significato della sigla OGM, una volta ebbe a tradurre la emme con un “migliorati”. Roba da far imbestialire mezza categoria. I problemi pare siano però cominciati quando la cultura ecologista ha finito per fondersi con quella radical chic o slow food, come ha scritto Enrico Cisnetto su Il Foglio (e la citazione, tutt’altro che autoreferenziale, è della giornalista La7 Myrta Merlino, chiamata oggi a condurre l’incontro scoppiettante).