La storia che vi raccontiamo è paradossale, oppure forse no: nulla in amore è paradossale, neanche le fughe, i tradimenti, gli innamoramenti, il cuore è un muscolo birichino e spesso imbizzarrito. Come quella volta che costrinse il regista Roberto Rossellini ad abbandonare Anna Magnani, cui era legato da una relazione non solo artistica, per fuggire in America alla disperata ricerca di un’ammiratrice sconvolgente. La storia non è poi tanto ignota: prima del ciak d’inizio di un film ambientato sull’isola di Vulcano, il regista scompare. Nessuno sembra avere notizie di lui, neppure l’attrice sua compagna Anna. Solo dopo qualche mese la verità verrà a galla: Rossellini è in America all’inseguimento di un’ammiratrice che presto diventerà la sua compagna, Ingrid Bergman. L’antefatto è presto detto e sta tutto in un bigliettino lasciato al grande regista: «caro signor Rossellini, ho visto i suoi film “Roma città aperta” e “Paisà” e li ho apprezzati moltissimo. Se ha bisogno di un'attrice svedese che parla inglese molto bene, che non ha dimenticato il suo tedesco, non si fa quasi capire in francese, e in italiano sa dire solo ‘ti amo’, sono pronta a venire in Italia per lavorare con lei. Ingrid Bergman». Come avreste voi reagito ad un messaggio così destabilizzante? In realtà pare ci sia stato anche un forte equivoco, dovuto allo spiccato egocentrismo del regista, il “ti amo” del bigliettino doveva esattamente essere una dichiarazione di ignoranza linguistica. Non una proposta indecente, come il fuggitivo ha preferito credere. Anche l’epilogo della storia è piuttosto rocambolesco: Rossellini rientrerà nelle Eolie, ma su un’altra isola, Stromboli, a girare un film identico a quello nel quale, nel frattempo, la Magnani ha cominciato a recitare.

Marcello Sorgi, editorialista politico a La Stampa, già direttore della testata torinese e del telegiornale di Rai1 (a suo dire, per rompere la monotonia dei roboanti pastoni) ha avuto l’idea di scrivere un testo imperdibile e succulento, “Le amanti del vulcano” edito da Rizzoli, per raccontare intrighi e misteri che hanno trasformato l’arcipelago siciliano in un campo di battaglia erotica, combattuta a suon di scandali da rotocalco. Ne parla stasera con un invidiabile parterre de roi: Enrico Lucherini, press agent, Piera Detassis, critica cinematografica, direttrice Ciak (convinta di aver coniato il termine “lucherinata” ovvero evento a metà tra il vero ed il verosimile). A Michele Mirabella, autore e conduttore televisivo, tocca il ruolo del simpaticone, si proclama convinto del fatto che, citando la grande Zsa Zsa Gabor, le donne abbiano bisogno di tre o quattro animali: una jaguar in garage, una tigre nel letto, un visone sulle proprie spalle. E soprattutto di un asino che paghi per tutti questi comfort. Pierluigi Magnaschi, vicepresidente esecutivo Class Editori, a fatica contiene il cabaret dilagante in sala. Il grande scandalo rosselliniano apre la strada alla riflessione di coppia: nell’Italia e nell’America allora bigotte, la relazione extraconiugale diventa un caso da copertina, un dibattito da Bar Sport e persino un incidente diplomatico che ancora oggi appassiona. La sala gremita segue con interesse lo scambio di battute dei relatori, grandi amori e grandi tradimenti solleticano la curiosità di tutti. Sono sentimenti umani, troppo umani. Come la vedetta, si narra infatti che la Magnani, nota per le sue uscite irose, non si sia arresa all’abbandono, scatenando un intrigo marittimo a pochi passi dalla celebre eruzione vulcanica.

Che la natura sia più molto più cinematografica di noi nell’immortalare le passioni più intense?