CORTINA RACCONTA -
IL "MONDO" DI JIMMY FONTANA
IL "MONDO" DI JIMMY FONTANA
Evento del:
04/08/2010 18:00
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Audi Palace
Data articolo:
04/08/2010
Contenuto pagina
Jimmy Fontana è un mostro sacro (si dice così dei grandi, anche se non è il massimo: diciamo) del palcoscenico musicale italiano, ha scritto ritornelli che conoscono anche i nostri figli ed hanno segnato le tappe di mille discreti corteggiamenti. Porta con orgoglio i tanti anni della sua carriera. È vispo, sveglio, vivace. Dirige un clan di figli che si sono innamorati del suo mestiere e lo accompagnano in giro per il mondo. L’uno alle tastiere, l’altro alla chitarra. Solo la figlia - nota di colore - ha deciso di lavorare sul serio (come asserisce l’artista) ed ha intrapreso la strada della ricerca medica. È un vulcano in piena attività, insomma. Eppure Jimmy Fontana non esiste.
O meglio - tranquilli - non esiste all’anagrafe: è solo lo pseudonimo di Enrico Sbriccoli, nome poco musicale e troppo complicato per fare di uno strimpellatore jazz la stella del pop internazionale più longeva dei jukebox tricolori. Ci racconta che il cognome fu beccato a caso dall’elenco telefonico e suonava piuttosto bene. Fountain, Fontanà pareva aprire il portone della discografia europea: e così è stato. Racconta la storia metamorfica di un appassionato di un genere tanto elitario e fuori mercato come il jazz che cambia musica (sic!) e ottiene un successo di pubblico e critica con "Il mondo", testo di Gianni Boncompagni, arrangiamento di Ennio Morricone. Ora non dite di non conoscere le strofe che suonano pressappoco così: “gira, il mondo gira / nello spazio senza fine / con gli amori appena nati / con gli amori già finiti / con la gioia e col dolore / della gente come me”. Ohhh mondo! A riannodare il bandolo di un’esistenza vissuta tra palco e realtà c’è Safiria Leccese, incantevole giornalista di Studio Aperto oggi notista politica al seguito del premier.
Riescono a svelare l’arcano: se digitate “Che sarà” appaiono le chiome nostalgiche dei Ricchi e Poveri. In realtà è tutta farina del sacco di Jimmy che rivendica con tenacia e simpatia quanto gli spetta. È una storia amara, fatta d intrighi e delusioni. Il pezzo, ispirato alla partenza dell’artista dalla natia Ortona, quel paese mio che stai sulla collina, per inseguire il successo a Roma, gli fu scippato - complice la casa discografica - dalla nota band che riportò i versi sul palco fiorito dell’Ariston. La depressione sconvolse Jimmy che, da cincinnato della musica, si rifugiò a casa e restò dietro il bancone di un bar a servire caffè per ben cinque anni. Mentre in radio andavano forte i suoi 45 giri, il nostro allietava gli avventori di un locale fuori mano. La dea bendata ritorna a sorridere al buon Jimmy poco dopo, quando gli si spalancano le porte della scatola colorata e va in onda con la fortunatissima squadra de "I Superquattro" (al secolo Gianni Meccia, Nico Fidenco e Riccardo Del Turco: geni della voce), con i quali partecipa a molti programmi televisivi.
La prosa romanzata di Enrico in arte Jimmy è attraente ed immaginifica, tiene accesa la memoria. Si fa coinvolgente e porta in pista il pubblico ampezzano, con cui si sente “gemellato”. Spinge la giornalista Mediaset a cimentarsi coi ritornelli nazionalpopolari e il padrone di casa, Enrico Cisnetto, ad improvvisarsi ballerino sul palco magico dell’AudiPalace, ormai cuore dell’intrattenimento estivo.
Evento correlato: IL "MONDO" DI JIMMY FONTANAUno dei grandi della canzone italiana, tra jazz e musica leggera, ci porta indietro nel tempo, quando la melodia era una cosa seria. E l’Italia era diversa mercoledì 4 agosto 2010 18.00 - Audi Palace
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