​Si apre col botto la rassegna “Cortina InConTra 2010”: sul palco il vispo ministro Renato Brunetta che non si risparmia nel dialogo coi talentuosi laureandi dell’università Bocconi e col padrone di casa, l’editorialista Enrico Cisnetto. Ne ha per tutti, as usual.

Tuona contro l’immobilismo del Mezzogiorno, contro le sacche di assistenzialismo marcio che avvelenano l’efficienza della pubblica amministrazione. La rivoluzione è a portata di mano, a sentire il ministro veneto, e la faranno i giovani preparati (esistono, non disperate, e chiedono regole certe e contratti trasparenti). Il mantra recitato all’unisono nell’Audi Palace è semplice semplice: stop ai raccomandati dietro le lignee scrivanie. L’interrogativo, poi, è fin troppo retorico: un’impresa privata non assumerebbe mai un fannullone, perché mai dovrebbe farlo la P.A.?

Tante le provocazioni e le proposte, e siamo solo al primo appuntamento della kermesse cortinese. Scoccano, infine, i dardi aguzzi delle antiche battaglie brunettiane: dati alla mano, gli enti locali sprecano troppi fondi in benefits ed auto blu. Prima di “tagliare tagliare tagliare”, urge un censimento nazionale via questionario, purché rispondano tutti (compresi Regione Lombardia e Difesa). Altrimenti al ministero s’arrabbiano.