​Chi l’ha detto che la classe politica è specchio del Paese che amministra? Il direttorissimo del Corriere della Sera smentisce categoricamente: la Penisola è più saggia dei governanti scelti ad ogni tornata elettorale. Si parla di ricambio generazionale (perennemente rinviato) e di leadership europea (attualmente latitante), si ritorna in Italia e ci si interroga sul futuro dei palazzi romani. Sentite scricchiolii? Vi sbagliate. Di fronte all’andatura claudicante di maggioranza e opposizione, è paradossale - secondo il numero uno di via Solferino - che l’unica voce critica sia quella del Presidente della Camera, iperattivo negli ultimi tempi.

La rissa interna è dilaniante ma la detonazione non ci sarà. Il premier, continua De Bortoli, deve fare piazza pulita dei collaboratori disonesti e rimettersi presto al lavoro. Le elezioni anticipate? Suggestioni giornalistiche (mea culpa). Grandi intese? Non in Italia, non ora (mea maxima culpa). Quanto al ddl intercettazioni: “è sciocco legiferare pur di imbavagliare i pettegolezzi morbosi, noi giornalisti spesso esageriamo coi potenti ma i cittadini hanno il diritto di sapere”. Che il privato sia politico lo sanno pure i paparazzi, epperò serve un codice di autodisciplina delle penne tricolori.