CORTINA RACCONTA -
MA CHE STAI A FA' TRA REALITY E REALTA'
MA CHE STAI A FA' TRA REALITY E REALTA'
Evento del:
27/08/2010 21:30
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Audi Palace
Data articolo:
27/08/2010
Contenuto pagina
Siamo un popolo di morti di fama, ammettiamolo: cresciuti a pane e Grande Fratello, non andremmo lontano senza un decoder digitale e la sguaiatissima rivista patinata. Se è tempo di fiera dei luoghi comuni, vige suprema la nostalgia per la televisione d’altri tempi. Quella che non c’è.
Il direttore Chi Alfonso Signorini è un impenitente, si dice convinto che la tivvù non sia affatto tutta spazzatura, che i reality non rappresentano il marcio, anzi. Basterebbe sintonizzarsi sui canali televisivi dei tiggì della sera che indugiano su dettagli truculenti e zoomano sulle scie di sangue. Poi ci sarebbero le puntate da 17,5 punti di share dell’Isola dei Famosi in cui un tronista sconosciuto scarica in mondovisione la pischella sedotta sulle poltrone di un altro programma della factory di Maria de Filippi. Pare che i ragazzi dei reality siano talmente “sgamati” da intuire gli umori del pubblico dagli applausi (o dai fischi) nel corso delle dirette settimanali.
L’attrice Eleonora Giorgi si chiede se lo si faccia per narcisismo o soldi. È stata la protagonista di “Mia moglie è una strega” e giura di aver svezzato eroticamente le platee maschie tricolori, raccogliendo conferme. «Siamo una società che invecchia in fretta, eppure i rotocalchi non smettono di riportare in copertina foto di attempate donnine d’altri tempi. I reality sono frutto della realtà, non sono il peggio». Quanto agli scoop, quelli più clamorosi sono finti come tanti seni rifatti. Altri sono regolamenti di conti tra coppie scoppiate e, come insegna il direttore di Chi, troppo spesso si concorda con il protagonista la foto di copertina e le didascalie.
Si discute poi della foto di Gianna Nannini in dolce attesa, giunta sulla scrivania di Signorini per mano di un lettore tutt’altro che scafato. «Sul mercato varrebbe tra i trenta ai cinquantamila euro. Alla Mondadori l’abbiamo pagata solo cinquemila euro, un po’ ingenuo il nostro amico. Ci ha fatto risparmiare una bella sommetta». Annalisa Bruchi è una giovane toscana, conduce “Big”, è strenua sostenitrice della televisione di qualità. È cresciuta alla scuola di Minoli ed oggi è l’animatrice di un talk che mette a nudo pregi e difetti di personaggi noti. Va in onda di notte.
Non è una serata amarcord (semmai anarcoide, visto che il padrone di casa Cisnetto si è dovuto cimentare in interviste surreali su temi piuttosto nationalpop) eppure non si sprecano le imprecazioni per il tempo che fu, è una sorta di fabbrica dei sospiri malinconici. E si chiude coi latinismi: “O tempora o Mora”. Lele s’intende: l’agente dei vipponi.