CORTINA RACCONTA -
SIAMO UN POPOLO DI SESSUOMANI?
SIAMO UN POPOLO DI SESSUOMANI?
Evento del:
21/08/2010 21:30
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Audi Palace
Data articolo:
21/08/2010
Contenuto pagina
Un po' sessuomani lo siamo eccome (basterebbe guardarsi un attimo in giro), ma meno di quanto ci rappresentino i media: una patologia indotta in realtà, più che vissuta. Questa la sintesi del dibattito che questa sera ha schierato sul palcoscenico di “Cortina InConTra” Vladimir Luxuria (transgender spettacolare con trascorsi nel mondo della politica tra le rosse file comuniste ed attivissima sul fronte dei diritti civili), Anna Kanakis (autrice del romanzo “Sei così mia quando dormi”), Candida Morvillo (direttrice giovanissima di Novella 2000), Melania Rizzoli (medico e parlamentare del Popolo della Libertà) e Filippo Ceccarelli (giornalista di Repubblica, autore de “La suburra. Sesso e potere: storia breve di due anni indecenti”).
Spigliata la conduzione del dirigente di Radio Rai Angelo Mellone, giornalista senza peli sulla lingua e di manco troppo occulte simpatie destreggianti. Melania Rizzoli è pacata e sa conquistare il pubblico con tenacia, si dice convinta che «qualcosa in Italia è cambiato in questa materia», chiede agli interlocutori che si smetta di parlare di sessuomania e si ricorra piuttosto all’espressione “evoluzione della sessualità”. «La diffusione dei sussidi farmacologici per l’universo maschile lo conferma. E in aula, a Montecitorio, ho avuto la processione di colleghi che mi chiedevano informazioni sugli effetti del viagra per conto di parenti più o meno lontani...». Si sprecano i sorrisetti in platea, e la malizia talvolta è più che giustificata. Esclusi i presenti. Candida Morvillo preferisce però mettere in evidenza il fatto che le vendite di un settimanale di gossip siano trainate, sì, da nudi, litigi e tradimenti, ma anche da storie edificanti. Certo «questo è un Paese in cui se ammicchi all'erotismo, se piazzi attrici sexy o calciatori a torso nudo vendi di più, che sia un profumo o un giornale». Ciò che più conta, tuttavia, non pare sia il racconto delle storie sexy, quanto piuttosto il senso critico di chi impugna una rivista. Per esempio: «la cover che ha venduto di più, nella lunga saga del Cav, è quella che ipotizzava una riconciliazione tra i due coniugi».
Luxuria adora rivelare un episodio di vita vissuta: «quando ho fatto ingresso a Montecitorio, tra giornalisti che mi chiedevano chi fosse il deputato più sexy e colleghi che mi guardavano con curiosità morbosetta, ho trovato una lettera distinta del presidente Cossiga che, da cattolico liberale, mi porgeva il benvenuto». Per Vladimir esiste una sessuomania strisciante, di riflesso: quella di chi è ossessionato dal voler scoprire fatti sessuali altrui. Neppure lei si risparmia: «Per me il sesso è come l'acqua, nelle dosi giuste consente di vivere, quand'è troppo fa annegare». Per i dotti e gli eruditi, si trova il tempo di offrire una chicca linguistica: lo scioglimento dell'acronomico “gay”. Starebbe a dire «Good as you», ovvero valgo quanto te. Secondo Filippo Ceccarelli, l'immagine sessuomane degli italiani è molto indotta, ed è contraddetta da una diffusa schizofrenia. Narrano infatti le cronache che, a Palazzo Chigi, nella sala delle conferenze stampa, i dolci seni nudi della verità Svelata del Teipolo siano stati ricoperti come da un velo. Non sappiamo esattamente da che parte stare insomma. Anna Kanakis è giovane ma severa: «è in atto una diffusa emorragia di valori, c'è meno tempo per pensare, meno disponibilità verso gli altri per incontrarsi e magari innamorarsi. Gli italiani fanno uso di sostanze per sopperire alla forma di eccitazione principale che è il coinvolgimento della testa».
E la testa s'infiamma dal cuore, è la testa che muove l'erotismo...
Evento correlato: SIAMO UN POPOLO DI SESSUOMANI?Dalle notizie di cronaca e dal gossip, che riguardino i vip o i comuni mortali, emerge un paese che sembra ossessionato dal sesso. Vero o falso? sabato 21 agosto 2010 21.30 - Audi Palace
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