CORTINA RACCONTA -
TELEGIORNALI A CONFRONTO
TELEGIORNALI A CONFRONTO
Evento del:
14/08/2010 18:00
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Audi Palace
Data articolo:
14/08/2010
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Se è vero che i duri hanno due cuori, conviene portarseli entrambi dietro stasera: due cavalli di razza del giornalismo tricolore gareggiano sul palco di Cortina, è Mentana vs Minzolini. I due sorridono, hanno un ghigno scolpito dalla tensione. Si studiano come in un film western, mancano gli spari e le colonne sonore di Morricone. Loro ci sono: informali, estivi e sbottonati.
Parte la sfida, si dice di tutto. Che in televisione c’è sempre meno roba da guardare. Che si corre dietro ad un pubblico standard, che non c’è nulla di interessante. Ecco a voi: Enrico Mentana, inventore del Tg 5, conduttore Matrix e - oggi - direttore del Tg La7. Imperdibile la sua tirata sulla FIAT: «al seguito di Marchionne in the USA una bolgia di giornalisti gasatissimi per il viaggio premio. C‘è ancora una forma di sudditanza verso qualche impresa. Accade anche con le sfilate di moda, mai nessuno che dica: “questo stilista è una mezza tacca”». Dice di preferire i direttori che si schierano, anche quello della rete ammiraglia Rai. Quanto al suo editorialista preferito? Dopo Folli, certamente Roberto Alesina sul Sole 24Ore. La televisione è solo trash? È quello che vende di più, è normale che lo ficchino nei palinsesti delle tv commerciali. Però la RAI prende i soldi da quanti non sono in grado di evadere, deve dunque offrire un servizio all’altezza.
Il fresco direttore Tg1 Augusto Minzolini è nell’occhio del ciclone, da tempo additato quale frutto maturo del berlusconiano di regime, regge la pressione e sorprende gli spettatori del tiggì delle 20.00 con gli editoriali cliccatissimi e discussi. Si lamenta del terrorismo verbale che gli propinano i lettori di testate avverse: “ti verremo a prendere sotto casa”. È un purosangue del giornalismo militante, è contento di aver dato un’anima al suo telegiornale, di aver ridotto gli spazi di infotainement (che, a suo dire, il predecessore Riotta idolatrava), di aver restituito dignità ai rotocalchi come Tv7. Vuole un giornale espressione del “baricentro del sentire della popolazione”, e lavora per questo. Per anni ha calpestato i tappeti rossi delle stanze dei bottoni, intercettando sospiri e carpendo soffiate. È stato il principe dei retroscena sulla carta stampata, e sarebbe stata una stella del TG5, se solo avesse accettato la proposta “indecente” del talent scout Mentana.
Sulla vicenda Boffo, i due concordano: “una bomba atomica contro un cardellino”. Così come sulla politica italiana: “una lotta tra berlusconiani ed antiberlusconiani: un referendum continuo. Eppure Berlusconi e Bossi hanno centocinquant’anni in due, non ne vedo successori. Vinceranno sempre loro”. Come diceva un Maestro, del giornalismo e non solo: non manca la libertà (di stampa), ma gli uomini liberi.
Evento correlato: Telegiornali a confrontoDue grandi direttori, nel misurare le differenze dei loro stili giornalistici, discutono della realtà politica e sociale che ogni sera devono raccontare agli italiani sabato 14 agosto 2010 18.00 - Audi Palace
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