CORTINA RACCONTA -
TRA DONNE DI CUORI E DI QUADRI
TRA DONNE DI CUORI E DI QUADRI
Evento del:
18/08/2010 18:00
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Audi Palace
Data articolo:
18/08/2010
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Si gioca a carte scoperte stasera a Cortina, tra donne di cuori e donne di quadri, tra le compagne dei leader nostrani che hanno forse contribuito a mutare il corso della storia, in meglio certo. Si parla la femminile, si discute anche di «donne di picche, le più seducenti ed interessanti»: stando alla provocazione del mattatore Philippe Daverio.
Il quale smonta la figura di Cesare Brandi, intellettuale fine dell’Italia del Ventesimo secolo, definendolo “brandina” e rimprovera Bruno Vespa (qui in veste di autore de “Donne di Cuori. Duemila anni di amore e potere”) per non aver incluso «Cisnetto Iole, tra Cicerone e Citaristi». Il telegiornalista Rai ripercorre le storie delle donne più di successo. Da Cleopatra a donna Rachele passando per Carlà Sarkozy, non è un dibattito sul femminismo. Vespa “politologo d’indagine” non è certo che il gentil sesso sia più in grado di governare meglio dei propri mariti. «Sono più ambiziose, pronte a tutto pur di far carriera. Possono diventare aggressive». Mussolini, per esempio, che di donne ne aveva mille (celebri le visitatrici fasciste, selezionate da un apposito ufficio, ed ospitate per un abbondante quarto d’ora), non ha trascorso nemmeno una notte fuori casa, se non l’ultima prima della fucilazione con la sua Claretta.
E viene in mente il motto delle donne della banda della Magliana: “i nostri compagni possono anche fermarsi a fare merenda fuori, ma per la cena sono soliti sempre rincasare”. «In italia le donne contano più di quanto si creda», sostiene Daverio. Ed infatti la giovane Rachele Ferrario, autrice de “Regina di Quadri. Vita e passioni di Palma Bucarelli” è convinta che sia davvero così. Vanno distinte, le signore, tra carine ed oggettuali. Sandra Milo azzardava ripetere di “aver usato il proprio corpo come una tangente”, sono mille le vicende che si potrebbero narrare. Eppure la dedica del libro redatto dal conduttore di Porta a Porta è rivolta alla signora Maria Angiolillo, regina del salotto romano: il suo. Insegnante di bon ton e baricentro delle decisioni degli uomini che contano, oggi scomparsa e viva nella memoria dei potenti di stanza a Roma.
Tanti regnanti, tra un trono e un mistero, hanno scelto di apprezzare l’ignoto. Il fascino del gentil sesso ha mietuto vittime eccellenti, un bacio - è noto - può più di mille guerre. Una rinuncia rosa pesa tantissimo. Come insegna la penna di Rachele Ferrario, la ventitreenne Palma Bucarelli, nominata ispettrice della Galleria Borghese, non rispose alla convocazione che il Duce aveva rivolto a tutti i sovrintendenti d’Italia. Un rifiuto rivoluzionario, che farà di lei un’icona dell’antiregime. Una perla rara.
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