CORTINA RACCONTA - UNA BANCA COSTRUITA (DA ZERO) INTORNO A LUI
UNA BANCA COSTRUITA (DA ZERO) INTORNO A LUI
Evento del: 11/08/2010 18:00 - Audi Palace
Data articolo: 11/08/2010
​L’idea di tracciare cerchi nella sabbia è stata geniale, emulata ed invidiata dai creativi di mezzo mondo: forse anche dagli alieni che si son concentrati sul grano, certamente più abbordabile. Intanto, prendete un “presidente operaio”, puntategli una telecamera e munitelo di un bastone. Otterrete «Enniolanum», come direbbe l’imitatore Crozza, una banca costruita attorno a lui. Ennio Doris è una mina vagante della finanza italiana, seduce le donzelle in villeggiatura cortinese e tenta di vender loro dei prodotti bancari. Guarda l’obiettivo della telecamera con aria decisa, alterna una concentrazione olimpionica verso l’occhio dell’interlocutore.

Si lascia andare a confidenze, racconta di aver sposato la figlia di un cliente, rievoca la gioia del padre “Ennio-qui-hai-fatto-un-affare”, dinnanzi alla parsimonia con cui la morosa apprezzava il cibo preparato dalla madre per il pranzo ufficiale di presentazione. Ci sono settant’anni di storia italiana e c’è tutta la voglia di raccontarli, grazie all’insistente gentilezza “a raffica” dell’intervistatore più brillante del palcoscenico tricolore: Roberto Gervaso. Il dialogo scivola sulle prodezze  un convitato di pietra, l’amico comune, tal Berlusconi Silvio da Arcore. Di lui Doris dice: «è un dono di Dio». E racconta del primo incontro: «avevo letto una sua intervista su Capital in cui diceva: se qualcuno ha un‘idea imprenditoriale mi chieda un appuntamento, lo riceverò certamente, al contrario di Agnelli e De Benedetti. Restai folgorato. Lo incontrai per caso a Portofino e gli manifestai la mia stima». Fu amore a prima vista.

Il resto è storia economica dei giorni nostri: col Cavaliere fonda Programma Italia, posseduta fifty fifty dai due sodali. Valore del pacchetto? Millecinquecentomiliardi di lire, mica bruscoletti. Quando il Cav. inventa Forza Italia, col discorso di Erasmo da Rotterdam sulla “lucida follia”, Doris si fa prestare dalla Banca di Roma di Geronzi i 240 milairdi necessari ad acquisire le quote di Silvio. La finanziaria è sua. Al momento della fusione, sceglie il nome di Mediolanum, il cui logo figurava già sulle maglie del grande Milan. Nel 1996 viene quotata in Borsa. Oggi il suo patrimonio è stimato in 1,4 miliardi di dollari. Wow. Quanto alla struttura aziendale, la “banca costruita intorno a te” si muove sulle spalle di un esercito di cinquemila family banker, tutti «con le palle», assicura il patron. Colleoni (tre attributi per uno, dunque) in giro per il mercato, lavorano su commissione e si faticano la paga. Sono formati di continuo.

Un po’ come il Doris degli albori, quando lavorava in banca all’Antoniana, dietro lo sportello per otto anni a far gavetta, prima di tuffarsi nel mare agitato dei promotori finanziari. Va quindi in onda lo spottone alla banca ed il refrain televisivo del due per cento netto. Netto, non lordo. E vai con la pubblicità comparativa: ING e CheBanca! (diretti concorrenti) sul conto corrente pagano zero. Secondo Doris “i migliori dell’Italia siamo noi”, grazie al canale umano che garantisce costi da banca tecnologica e ricavi da banca tradizionale. Butta via. Senza freni il presidente racconta con piacere la propria parabola esistenziale all’arguto scrittore Roberto Gervaso, affascinato ed assorto, sebbene dichiaratamente ignorante (vorrebbe farsi spiegare per l’ennesima volta la consistente differenza tra assegno circolare ed assegno bancario). Quanto all’intimo, si professa credente: addirittura testimone di un miracolo a Medjugorie.

Si chiude coi fuochi d’artificio, Doris non si sottrae al ruolo di indefesso berlusconiano e scommette sul fallimento degli avversari. È davvero innamorato della battaglia azzurra, resta stupito della tenacia con cui il Cav. affronta ogni sfida. Cisnetto lo coinvolge in un imbarazzante gioco della torre e Doris non si sbottona ma insiste: coerente come pochi. Non mancano gl’imperdibili aforismi del Gervaso. Si conclude così, per avere un’idea dei toni.  “L’Italia sta in piedi perché non sa da che parte cadere”, meglio se si sposta a destra: aggiunge il presidente di Mediolanum. Eppoi “il denaro è come il letame: bisogna spargerlo per farlo germogliare”, e dire che la battuta è di un certo Bacone. Pare che Doris voglia assumerlo come family banker. Suona bene Bacone il promotore.


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