Ne discutono
Massimo Montanari, docente Storia dell’Alimentazione Università Bologna, autore de “Il riposo della polpetta e altre storie intorno al cibo” (Laterza)
Paolo Marchi, critico gastronomico, curatore Identità Golose
Antonello Colonna, chef
Michele Mirabella, autore e conduttore televisivo
Conduce: Iole Cisnetto, “Cortina InConTra”
Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei. Nel terzo millennio l’identità gastronomica del nostro paese è sicuramente più complessa e interessante rispetto al passato. Da una parte rimane la forza di un territorio generoso, dei sapori della tradizione e delle tavolate di famiglia, dove “O’ raù” – il ragù napoletano della poesia di De Filippo – deve cuocere almeno tre giorni. Dall’altra sono sempre più forti le lusinghe della contaminazione orientale, le cucine giapponese e cinese in testa (sempre loro), ma anche i “molecolari”, i discepoli di Ferran Adrià, alchimisti dei fornelli che tra azoto e tecnologia immaginano la cucina del futuro. Ma non c’è il rischio che le nuove tendenze e il cibo preconfezionato e pronto in pochi minuti del fast food, ci allontanino da una delle tradizioni culinarie più importanti del mondo? In fondo i piatti della tradizione e i gesti quotidiani con cui si preparano sono parte della nostra cultura e dei rapporti sociali. Venite, ce n’è per tutti i gusti.